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Clamoroso dietro-front del Ministero sulla pubblicazione degli esisti degli scrutini

Inviato: gio giu 11, 2020 7:01 am
da admin
Una parte dei presidi aveva già pubblicato gli esiti, quando dal Ministero sono arrivate nuove istruzioni in palese contrasto con quelle già diramate.

Eppure dico io, la norma è da sempre stata estremamente chiara, e non è una novità introdotta dal GDPR:
un soggetto pubblico può diffondere dati personali solo se la cosa è prevista da norma di legge. Se non esiste una norma di legge, i dati personali non si possono diffondere.


Ripetiamo:
un soggetto pubblico può diffondere dati personali solo se la cosa è prevista da norma di legge. Se non esiste una norma di legge, i dati personali non si possono diffondere.


Ripetiamo ancora una volta:
un soggetto pubblico può diffondere dati personali solo se la cosa è prevista da norma di legge. Se non esiste una norma di legge, i dati personali non si possono diffondere.



Pubblicare o non pubblicare i risultati degli scrutini ai tempi del coronavirus? E, in caso affermativo, come farlo? La questione, che non ha mai creato finora problemi di sorta, si sta trasformando in un incidente "diplomatico". E, di fronte a due note ministeriali completamente contrastanti giunte a destinazione a dieci giorni di distanza, i dirigenti scolastici sono andati su tutte le furie. Letteralmente imbufaliti contro la ministra Lucia Azzolina. Dopo la circolare "chiarificatrice" di ieri, si è generato il caos. Perché intanto una parte dei presidi aveva già pubblicato gli esiti, mettendo in bella mostra sul web anche i voti insufficienti. E questa mattina, il presidente dell'Anp (l'Associazione nazionale presidi) ha preso carta e penna indirizzando una missiva al veleno all'inquilina di viale Trastevere.
Trovate l'articolo completo al seguente link:

https://www.repubblica.it/scuola/2020/0 ... 258872856/