ChatGPT potrebbe rivoluzionare davvero tutto, e in casa Google cominciano davvero a preoccuparsi

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Giancarlo Favero
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ChatGPT potrebbe rivoluzionare davvero tutto, e in casa Google cominciano davvero a preoccuparsi

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“Panico a Google”. Samsung potrebbe tradirla con Bing.
L’apertura del motore di ricerca di Microsoft alla tecnologia di ChatGpt fa gola. Il New York Times rivela: la compagnia sudcoreana pensa a una rivoluzione sul mobile.

Nella corsa all'intelligenza artificiale Google, come Meta, ha sempre dichiarato di voler mantenere un approccio responsabile. Sundar Pichai, amministratore delegato di Alphabet - la holding che controlla, tra le altre aziende, proprio Big G - è preoccupato. I rischi e i dubbi legati all'IA gli tolgono il sonno. "Non abbiamo ancora tutte le risposte - ha detto Pichai alla popolare trasmissione 60 Minutes della Cbs - e questa tecnologia si muove velocemente". Dietro i modi pacati e le parole rassicuranti, in realtà, ribolle un'azienda che rischia di perdere terreno prezioso. Il core business di Google, quella ricerca sul web che vale 162 miliardi di dollari all'anno, è in pericolo. Open AI, una piccola startup di San Francisco, ha rivitalizzato Bing, il motore di ricerca di Microsoft, con la stessa intelligenza artificiale usata da ChatGpt. Ora il "nuovo Bing" è in grado di dialogare con gli utenti come un essere umano.

È una rivoluzione che fa gola a molti. Samsung avrebbe addirittura preso in considerazione l'idea di rimpiazzare Google con Bing sui suoi dispositivi mobili. Quando negli uffici di Mountain View è trapelata la notizia, si è scatenato "il panico". Lo scrive il New York Times, che sostiene di aver visionato delle comunicazioni interne sulla possibile minaccia. Non è difficile da credere. La ricerca su smartphone e tablet prodotti dal colosso sudcoreano porta nelle casse di Google circa tre miliardi di dollari all'anno. E in fondo l'azienda fondata 25 anni fa da Sergey Brin e Larry Page ha rafforzato la sua posizione dominante, nel search, sfruttando proprio canali cruciali come quelli di Samsung e Apple. A quest'ultima Google paga tra i 12 e i 15 miliardi di dollari l'anno per comparire come motore di ricerca predefinito sui suoi dispositivi: sono più di 1,5 miliardi gli iPhone in tutto il mondo. Il contratto con Apple scade quest'anno. E il rinnovo potrebbe non essere più una questione di denaro. Ma di tecnologia. La nuova intelligenza artificiale generativa, capace di produrre testi e immagini come farebbe un uomo, non ha prezzo. Lo ha detto lo stesso Pichai: "Questa IA potrebbe avere un impatto sulla civiltà più significativo di quello che hanno avuto il fuoco e l'elettricità".

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