Bergamo. A scuola senza il green pass: insegnante allontanata dalla Polizia

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Giancarlo Favero
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Bergamo. A scuola senza il green pass: insegnante allontanata dalla Polizia

Messaggio da Giancarlo Favero »

Fra docenti e amministrativi, sono 150 gli addetti scolastici in provincia senza passaporto vaccinale. Molti istituti segnalano un numero superiore al solito di persone che si sono messe in malattia, aspettativa o congedo.


Primo giorno di scuola con l’avvocato. E con la polizia che è dovuta intervenire per accompagnare una professoressa all’uscita. La mattinata più agitata, per il ritorno al lavoro nelle scuole, è stata all’istituto Paleocapa di Bergamo. Ma in tutta la provincia sono stati circa 150 gli insegnanti e gli amministrativi che non sono stati fatti entrare perché sprovvisti di green pass.

Ieri era il giorno della presa di servizio, cioè quello in cui il personale delle scuole torna al lavoro dopo la lunga pausa estiva. Dove sapeva che lo aspettava una novità: l’obbligo di esibire il green pass che attesta l’avvenuta vaccinazione. Chi aveva il green pass ha mostrato il Qr code ai responsabili Covid delle rispettive scuole, i quali erano dotati di cellulari o di lettori con caricata la app C-19. Per i non possessori di green pass è prevista una maxi-sanzione e poi la sospensione dal lavoro senza stipendio. Finora ha avuto la vaccinazione fra il 90 e il 95% del personale scolastico, quindi quasi tutti coloro che ieri si sono presentati sono entrati senza problemi.

Primo giorno di scuola con l’avvocato. E con la polizia che è dovuta intervenire per accompagnare una professoressa all’uscita. La mattinata più agitata, per il ritorno al lavoro nelle scuole, è stata all’istituto Paleocapa di Bergamo. Ma in tutta la provincia sono stati circa 150 gli insegnanti e gli amministrativi che non sono stati fatti entrare perché sprovvisti di green pass.

Ieri era il giorno della presa di servizio, cioè quello in cui il personale delle scuole torna al lavoro dopo la lunga pausa estiva. Dove sapeva che lo aspettava una novità: l’obbligo di esibire il green pass che attesta l’avvenuta vaccinazione. Chi aveva il green pass ha mostrato il Qr code ai responsabili Covid delle rispettive scuole, i quali erano dotati di cellulari o di lettori con caricata la app C-19. Per i non possessori di green pass è prevista una maxi-sanzione e poi la sospensione dal lavoro senza stipendio. Finora ha avuto la vaccinazione fra il 90 e il 95% del personale scolastico, quindi quasi tutti coloro che ieri si sono presentati sono entrati senza problemi.

Ma circa 150 di loro, con una media di uno per scuola, sono stati bloccati all’ingresso. «I loro dirigenti sapevano più o meno cosa aspettarsi e non è stata una sorpresa — spiega la dirigente scolastica provinciale Patrizia Graziani —. Ora per queste persone ci sarà la sospensione senza stipendio fino a quando si metteranno in regola, mentre per quanto riguarda la multa stiamo ancora aspettando direttive». Il monitoraggio delle persone che si sono presentate senza green pass è ancora in corso, e dati più precisi arriveranno oggi.

Ma non tutti se ne sono tornati a casa senza problemi. È il caso di una professoressa dell’Itis Paleocapa di Bergamo, che sapendo a cosa andava incontro, si è presentata all’ingresso della scuola accompagnata dal proprio avvocato. «Noi siamo stati costretti a spiegare alla collega che avremmo dovuto attenerci alle norme — spiega Giancarlo Soria, responsabile Covid dell’istituto — e quindi che non era possibile farla entrare. Non sappiamo se la collega sia vaccinata o meno, o se volesse sollevare il problema dell’obbligatorietà del green pass».
La docente deve però avere cercato di opporre resistenza contro il blocco, visto che la scuola è stata costretta a chiamare la polizia. La questura ha inviato una pattuglia, e gli agenti hanno accompagnato la docente all’uscita. Ma è sembrato di capire, anche dalla presenza dell’avvocato, che la protesta della professoressa potrebbe non fermarsi al tentativo di ingresso, e che ciò che è successo ieri sia solo l’inizio di una possibile contestazione della misura legata al green pass.

Molte scuole hanno poi segnalato un numero superiore al solito di persone che si sono messe in malattia, aspettativa o congedo. «Non possiamo ovviamente sapere se siano manovre tattiche, ma forse qualcuno di loro non è vaccinato e ha scelto questa strada per prendere tempo e capire come evolve la situazione — ipotizza Gloria Farisè, dirigente del Falcone e referente provinciale dell’Associazione nazionale presidi —. Ma per il resto i colleghi non hanno segnalato particolari problemi. Certo, siamo nella fase in cui dobbiamo nominare i supplenti annuali e 25 scuole sono senza direttore amministrativo. Ma ci viene chiesto di fare rispettare la norma e lo facciamo. Speriamo che si sbrighino con la piattaforma dell’Ats sul personale vaccinato, così potremo effettuare i controlli in modo più semplice».

Uno di questi dirigenti (la qualifica è direttore dei servizi generali e amministrativi) ieri era fra i cinque presenti al presidio no-green pass alla stazione di Bergamo. «Io ho avuto il Covid nel marzo 2020 e poi ho fatto tre sierologici— spiega Giuseppe d’Occhio, dirigente alle scuole medie di Cologno —. Non mi voglio vaccinare perché non c’è l’obbligo e sono entrato a scuola con l’esito negativo di un tampone di qualche giorno fa. Ma non è giusto che adesso per poter lavorare debba fare un tampone ogni 48 ore. Sto pensando di lasciare l’incarico a scuola, tanto sono ingegnere e un altro lavoro lo trovo. Magari in Svizzera, dove c’è più libertà».

Intanto ieri mattina in prefettura è stata analizzata la situazione del trasporto pubblico in vista della ripresa delle lezioni il 13 settembre. Sono state confermate le linee guida messe a punto nei mesi scorsi: con due orari diversi di entrate e tre di uscita, e occupazione dei mezzi all’80%. Questo per i primi due mesi, poi a metà novembre si farà il punto della situazione e si deciderà se fare cambiamenti.

Fonte: Corriere di Bergamo

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